Incentivi solari, ecco come si scrivono (tra le polemiche) le leggi

Un confronto tra Governo e operatori, con relativo scambio di “bozze” e osservazioni? Per qualcuno è un bene, per altri una commistione impropria. Peggio: un illecito. Perché a scrivere il “quinto conto energia” starebbe provvedendo direttamente l’Enel. L’accusa, con una mail-fotocopia a me indirizzata, arriva da molti operatori. Ma ecco come stanno le cose. Qui (Scarica) l'articolo pubblicato domenica 25 marzo 2012. Qui (Scarica) la lettera di protesta (in decine di copie, con firme diverse e contenuto identico) degli operatori. Qui (Scarica) la mia risposta. Questo il sito (clicca qui) che tra govedì e venerdì scorsi ha pubblicato la documentazione da cui è scaturita la polemica. C’è tutto per interpretare correttamente lo scenario. Che aggiorniamo qui di seguito:

Nel pomeriggio di lunedì 26 marzo l'Enel diffonde un comunicato nel quale afferma che  "non ha mai scritto né contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul quinto conto energia, né ha fornito alcun commento ai testi che sono disponibili su siti internet. E’ in corso una indagine interna informatica per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online. L’Azienda si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune".

Alle ore 20.40 di lunedì 26 marzo il Ministero dello Sviluppo Economico diffonde un comunicato nel quale afferma: "La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata".

Il Sole 24 Ore prepara un articolo per l'edizione di martedì con gli ultimi aggiornamenti.

 

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