La nuova batosta energetica è puntualmente arrivata, proprio nel periodo più duro della crisi. Inizia l’inverno, crescono i consumi del gas e nel prossimo trimestre il suo prezzo riferimento sarà del 5,5% più alto. Una dura prova (l’ennesima) per le famiglie. Una dura prova per gli imprenditori. Durissima per quelli del vetro. Che pagano doppio: dipendono in maniera massiccia dal metano e sono discriminati dal sistema delle agevolazioni tariffarie che tiene poco conto della caratteristiche della categoria, votata alla ricerca dell’efficienza e del rispetto ambientale (con il riciclo, ad esempio) ma caratterizzata da una produzione non interrompibile. Qui di seguito la versione estesa dell’articolo pubblicato sul Sole 24 Ore di domenica 2 ottobre.
Doppiamente penalizzati: da una crescita dei costi dell’energia «che punisce oltre il dovuto, soprattutto nel gas» e da un sistema di agevolazioni tariffarie «che penalizzano e discriminano la nostra categoria». All’indomani della nuova impennata del 5,5% del prezzo di riferimento del metano (si veda il Sole 24 Ore del primo ottobre) gli imprenditori del vetro non ci stanno. Si appellano alla loro vocazione "verde" (riciclano più di ogni altro) e lanciano l’allarme: i sovracosti energetici rispetto ai competitori internazionali rischiano di mettere in ginocchio il settore.
«Gli aumenti del prezzo del gas – incalza Massimo Noviello, neopresidente di Assovetro-Confindustria – sono destinati ad un’ulteriore crescita del 28% per il 2012». Aumenti non del tutto giustificabili, incalza Noviello.
A testimoniare la crescita del differenziale di spesa energetica rispetto all’Europa sono – rileva Assovetro – i prezzi di riferimento nelle borse del gas. Le tensioni sui prezzi della materia prima si fanno sentire in tutta Europa. Ma nell’ultimo anno in Inghilterra, Germania, Francia, Olanda, Belgio, i prezzi del metano sono stati comunque stemperati dalla contrazione dei listini mondiali. Ovunque, ma non in Italia. Dove, al contrario, il prezzo finale del gas ha mantenuto la sua corsa.
Nel mirino c’è la liberalizzazione ancora immatura che caratterizza il metano italiano, già bersagliata dal consorzio Gas Intensive (di cui Assovetro fa parte). Ma c’è dell’altro, fa notare Assovetro in una memoria che allarga il tiro anche ai costi dell'energia elettrica.
Vero è che data la «forte incidenza dell’energia sui costi di produzione» l’industria italiana del vetro è stata sempre impegnata nella costante ricerca dell’ottimizzazione dell’efficientamento dei propri impianti, operando ogni intervento necessario per una migliore e più razionale utilizzazione dell’energia» sottolinea Assovetro. Ma è anche vero che a fronte di un mercato ancora chiuso, che non consente alle categorie di attrezzarsi per il meglio negli acquisti, sul settore pesa la struttura degli oneri imposti a vario titolo sulle bollette energetiche. Oneri che specie nell’elettricità non tengono conto dell’effettivo peso che le varie tipologie di consumi hanno sul sistema energetico nazionale, e sulla sua efficienza complessiva.
«Per l’industria del vetro il costo dell’energia è incomprimibile e rappresenta – spiega Noviello – fino al 30% dei costi globali di produzione. Parliamo di un consumo costante, legato al ciclo continuo, tipico della produzione vetraria, sul quale le imprese hanno operato ogni possibile intervento di efficientamento, con minimi margini di ulteriori miglioramenti».
La richiesta di energia uniforme e senza picchi che caraterizza il settore rappresenta un vantaggio per la programmabilità e quindi per l’efficienza del sistema elettrico nazionale. Ma proprio questa caratteristica impedisce alle imprese del settore di accedere ad una delle agevolazioni più consistenti. Quella degli sconti tariffari legati all’interrompibilità. Assovetro chiede dunque una ripartizione degli oneri per fasce e o per potenza, «con un meccanismo virtuoso che incentiverebbe così una maggiore razionalizzazione dei prelievi a beneficio dell’intero sistema».
Assovetro punta l’indice sulle componenti "A" della tariffa elettrica, ed in particolare su quelle dedicate a finanziare la sostenibilità sociale e ambientale, che «dovrebbero tutte indistintamente confluire nella fiscalità nazionale e o regionale, anche in base alle nuove future norme federali» propone Assovetro sposando l’idea lanciata due anni fa dall’allora presidente dell’Autorità per l’energia Alessandro Ortis.
«E’ del tutto incongruente – sottolinea l’associazione – che le specifiche poste parafiscali siano applicate in base ai consumi elettrici degli utenti e non in base alla capacità contributiva delle persone, fisiche e giuridiche». Un problema che si farà sentire sempre di più, perché «la componente A3 tenderà a crescere costantemente ancora per molti anni essendo questo introito tariffario destinato a finanziare l’incentivazione delle fonti rinnovabili».
«Per questo motivo – ribadisce il vicepresidente di Assovetro Claudio Zuccolotto – solleciteremo il Governo affinché vengano introdotte misure a sostegno di categorie industriali, come quella vetraria, particolarmente penalizzate da questo stato di cose. E sarebbe quantomeno utile prevedere anche detassazioni e agevolazioni che premino gli investimenti e favoriscano la crescita».
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Il comparto del vetro conta in Italia quasi 1.500 Aziende, tra produzione e trasformazione del vetro (piano, cavo, lane e filati, tubi, vetri tecnici ed altri) impiegando oltre 16mila addetti nella produzione e 27mila nell'intero comparto.
MI E’ ARRIVATA LA BOLLETTA DEL GAS METANO BIMESTRE DICEMBRE 11 GENNAIO 12……UNA MAZZATA!!! MA LA COSA CHE MI FA INCxxxxxx CHE OLTRE LA META SONO TASSE E PAGO ANCHE L’IVA SULLE TASSE…
TROPPE TASSE! TROPPE TASSE!