Quell’inciucione che consegnerà l’Italia a Grillo

C’è il baratro in fondo all’idea che va maturando in queste ore nella testa del Cavaliere. La maschera di Silvio Berlusconi è quella del politico responsabile. Che vuol contribuire in ogni modo a tirar fuori il paese dallo stallo elettorale. A costo di ricorrere alla suprema prova di responsabilità: un patto con Il Pd che assuma le sembianze di un governissimo, o magari di un protocollo di azione parlamentare, per garantire l’approvazione concordata di provvedimenti cardine per garantire un futuro al nostro paese. Un accordo mascherato da quel patto di responsabilità di transizione che appare ai più come l’unica soluzione per stabilizzare la crisi profonda e traghettare il paese verso un nuovo voto, magari tra un anno. Scenario rischiosissimo. Perché trasmetterebbe inevitabilmente ai cittadini l’immagine dell’inciucio perfetto.


Altro che tempesta perfetta prodotta dall’ultima consultazione elettorale. Esattamente quel che ci vuole per garantire un’ulteriore crescita di consenso a Grillo e al suo movimento. Che non potrebbero far altro che gioire di una simile ipotesi, sin dall’inizio, sin dai prossimi giorni. Molto più responsabile sarebbe, per i grillini, un atteggiamento diverso: un patto di collaborazione funzionale e magari temporanea con il centro-sinistra, sulla base di un accordo altrettanto temporaneo che consenta responsabilmente di tirar fuori il paese dallo stallo. Lo stesso patto su cui sembra rendersi disponibile Berlusconi nei confronti del Pd. Che nel frattempo deve fare un’operazione ancor più coraggiosa: il ribaltone interno, il rinnovamento perfetto. Matteo Renzi in pista, da subito. Per convincere, chissà, anche molti Grillini. Che in fondo vogliono innanzitutto una cosa: piazza pulita e rinnovamento. Limitando il rischio di quelle derive populiste e autoritarie che anche a loro, ci si augura, danno qualche brivido.

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